Da oltre 15 anni al fianco della cultura, il Maestro Gabriele Bonolis racconta Errebian

La più bella notizia delle ultime settimane è sicuramente quella che piano piano, ma in maniera decisa, stiamo finalmente tornando alla libertà e alla serenità, in una parola, alla vita. E questa notizia porta con se inevitabilmente la consapevolezza che uno dei settori più danneggiati da questa pandemia, quello della Cultura, vanto ed emblema dell’essere italiani, stia per tornare ad aprire le porte dei propri cinema, dei propri musei e dei propri teatri al grande pubblico, affamato e mai dimentico delle tante iniziative rinviate in oltre 16 mesi di stop forzato.

Una società come Errebian non può che essere lieta di questo ritorno alla cultura, avendo in passato contribuito diverse volte al sostegno di eventi di rilevanza culturale e sportiva, con un occhio di riguardo per quegli eventi che avevano una forte componente partecipativa dei più giovani. “La Cultura come strumento di crescita, come aggregatore sociale e soprattutto inclusiva di tutti quanti, senza escludere nessuno” ci tiene a sottolineare il Presidente Ferdinando Rese. “Per Errebian è da sempre un autentico piacere, più che un tornaconto, poter essere anche solo in parte promotore di queste iniziative“.

A raccontarci il ruolo assiduo ed entusiasta dell’azienda negli anni, ci pensa un nostro amico di lunga data, il Maestro Gabriele Bonolis, direttore d’orchestra, compositore e violoncellista presso diverse Orchestre tra cui l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
La prima collaborazione con Errebian risale al 2004, quando, sotto la propria consociata Cartotecnica Romana, diede il proprio supporto per una serie di concerti a Lanciano, in Abruzzo, presso il teatro Fenaroli“. Il Maestro Bonolis affiancò un grandissimo compositore come Luis Bacalov che si dichiarò “molto entusiasta” del ciclo di concerti nei quali deliziò il pubblico con l’esecuzione di due temi dalle colonne sonore de “Il postino“, premiato con l’Oscar nel 1996, e “A ciascuno il suo” di Elio Petri. “Il Maestro fu inoltre felice di interagire con un’orchestra composta per lo più da giovani esecutori“.

La successiva collaborazione avvenne qualche mese dopo, sempre nel 2004, quando il Maestro Bonolis ha diresse l’Orchestra intitolata a Mario Nascimbene presso la Sala “Sinopoli” dell’Auditorium Parco della Musica in Roma. “Un concerto che si è potuto tenere in una cornice così prestigiosa grazie al supporto di Errebian e al patrocinio del Comune di Roma nella persona del Sindaco Veltroni“. Ancora al centro di tutto la commistione tra cinema e musica, in uno dei primi esperimenti nel quale insieme alle musiche eseguite dell’orchestra venivano proiettate le immagini dei film, in un autentico successo di pubblico e di critica.

Le strade di Errebian e Bonolis si incrociarono nuovamente nel 2008 a Benevento durante la rassegna “Natale Azzurro“, un evento di beneficenza organizzato insieme all’UNICEF e da Eufoniarchè, di cui Bonolis era direttore artistico.  Ospite speciale quell’anno fu il Maestro Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori nella storia della musica mondiale. Il Maestro Bonolis, che era stato professore d’orchestra per Morricone, ricorda ancora bene la rassegna di concerti che registrarono un tutto esaurito ed una partecipazione eccezionale della popolazione. “In quell’occasione il Maestro passò con noi due giorni molto emozionanti nei quali poté incontrare studenti e docenti del Consevatorio Nicola Sala per una piacevole chiaccherata, ed assistere alla serata organizzata presso il Teatro Vittorio Emmanuele II. Il grande compositore venne inoltre ospitato a cena nella migliore trattoria di Benevento rimanendo estasiato dai piatti degustati “, ricorda Bonolis. “Morricone era così soddisfatto dalle pietanze che chiese alla moglie Maria di farsi confidare dallo chef Vincenzo Feoli le varie ricette per poterle riprodurre a casa“.

Il 17 ottobre del 2015 si torna a Roma per un evento molto toccante che avvenne in una location inconsueta, la stazione della Linea C della metropolitana di Roma. Venne allestito un palco speciale che ospitò l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta dal Maestro Bonolis. Il concerto, ideato e promosso dall’Associazione “She Lives” in collaborazione con l’Atac, con il patrocinio di Roma Capitale e della Comunità Ebraica di Roma oltre ad avere il sostegno di Errebian, era incentrato sulla triste vicenda della città di Terezin , un ghetto modello dove vennero imprigionati diversi artisti, compositori, poeti e scrittori, per poi essere deportati e giustiziati nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau.
A registrare e a trasmettere in diretta nazionale l’evento era presente Radio 3” ricorda Bonolis “e l’affascinante location della Metro portò con sé delle notevoli difficoltà tecniche dovute sia all’acustica fortemente condizionata dal passaggio dei treni e dal transito del folto pubblico (circa ottocento persone) sia dalla profondità della location che rendeva complicata la diretta radio“. Per iniziare il concerto si dovette attendere dopo il tramonto, in modo da permettere anche alla Comunità Ebraica di Roma di partecipare essendo concluso lo Shabbat, un giorno nel quale la religione ebraica impone il riposo e lo studio dei testi. Il programma della serata fu composto dalle opere degli artisti che vennero trucidati dal delirio nazista.

L’anno successivo, il 16 luglio del 2016 più precisamente, si tenne un nuovo concerto che legò il nome di Bonolis e Errebian con quello del Maestro Morricone. A Rovereto, presso la Campana dei Caduti della prima Guerra Mondiale, il Maestro Bonolis diresse l’Orchestra Roma Sinfonietta in un programma dedicato alle musiche “assolute” del Maestro Morricone, e con un breve intermezzo dedicato a Mozart. “L’occasione era la prima edizione del ‘Premio Internazionale Ennio Morricone per la Pace’, purtroppo a causa di un malanno Morricone non poté presenziare fisicamente, ma inviò comunque un video dove ringraziava tutti i partecipanti e a gran sorpresa annunciò che il sottoscritto il destinatario del premio” ricorda Bonolis. “L’emozione fu davvero tantissima. Tale che fece passare in secondo piano le complicate condizioni meteo della serata, agitata da un vento burrascoso che fece volare via spartiti e leggii. Dovemmo ricorrere all’utilizzo di mollette e ciottoli di fiume per scongiurare un disastro!“.

Il 2017 portò una nuova collaborazione e un altro grandissimo compositore italian0, il premio Oscar Nino Rota, autore di indimenticabili colonne sonore come quella de “Il Padrino” e gran parte della filmografia di Federico Fellini.  L’occasione fu il Reate Festival, giunto alla IX Edizione, presso il Teatro Flavio Vespasiano di Rieti. “Fu una serata molto divertente basata sul dittico comprendente ‘I due timidi’, opera lirica in un atto su testo di Suso Cecchi d’Amico, e ‘La notte di un nevrastenico’ su libretto di Riccardo Bacchelli”. Divertente perché si trattava di due “commedie scritte con un linguaggio con spunti di divertimento e riflessione che parlavano agli italiani e degli italiani“.

 

Errebian volle celebrare a modo suo i 90 anni del Maestro Morricone con una serata speciale tenutasi il 16 novembre del 2018. “In realtà il concerto si sarebbe dovuto tenere la settimana prima, ovvero il 9 novembre, ma Morricone da buon scaramantico, vietò categoricamente di festeggiarlo il giorno primo del suo compleanno” ricorda divertito Bonolis. L’evento fu parte del 55° Festival di Nuova Consonanza. Nuova Consonanza è un’associazione culturale musicale, fondata tra gli altri proprio da Ennio Morricone, che ha per scopo la diffusione della conoscenza della musica contemporanea italiana e straniera.
“Omaggio ad Ennio” vide l’Orchestra Roma Sinfonietta, diretta dal Maestro Bonolis, che propose una tra le più belle e memorabili pagine sinfoniche create dal Maestro. All’evento, tenutosi presso il teatro Palladium a Roma, parteciparono quattro dei migliori compositori italiani contemporanei, Luca Lombardi, Paolo Marchettini, Carlo Crivelli e Franco Piersanti. A culmine della serata ci fu il Quarto Concerto (Hoc erat in votis) per organo, due trombe, due tromboni e orchestra composto da Morricone. “Era un’opera molto difficile, al limite della comprensione, una partitura tra le più complesse che abbia mai diretto” ricorda Bonolis “Un fulgido esempio di musica assoluta, capace di impegnarmi a livello fisico, celebrare e emotivo. Per fortuna il Maestro fu felice del risultato finale“.

Non si può dimenticare la fruttuosa collaborazione tra la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli la Fondazione Pergolesi Spontini ed Errebian, che permise nel gennaio 2019 la ripresa dell’Opera lirica Il Colore del Sole presso il Teatro di Solomeo: il prestigio del sito culturale creato dal noto imprenditore, i nomi degli artisti coinvolti e l’importanza del soggetto trattato, resero questa operazione molto rilevante. “Lavorare con i testi di Andrea Camilleri (magistralmente trasformati in libretto da Vincenzo De Vivo), che raccontano le vicende del Caravaggio in fuga con le bellissime musiche di Lucio Gregoretti, fu veramente una grande emozione” ricorda Bonolis: “fu per me l’occasione di tuffarmi in prima persona in una vicenda ricca di colpi di scena, di magia e di mistero.”

E il futuro? O meglio, il presente? Non appena si potrà riprendere a pieno regime, Errebian conferma il suo supporto per la Cultura e vi possiamo annunciare in anteprima che in cantiere c’è già un interessante progetto. “Si tratta di un’opera lirica contemporanea con al centro le vittime del terremoto avvenuto nelle Marche del 2016” spiega Bonolis. “L’opera è tratta dal romanzo ‘L’ultima estate’ del giornalista dell’Osservatore Romano, Marcello Filotei, il quale perse entrambi i genitori sotto i detriti della loro casa a Pescara del Tronto“.  Un racconto umano, sensibile dove l’autore ricorda le estati in gioventù passate nella casa di famiglia. Il romanzo è piaciuto così tanto a Papa Francesco che ha voluto scriverne la prefazione.
Nel 2020 è stato trasformato in libretto e “avrebbe dovuto far parte della nuova edizione del Reate Festival nell’autunno del 2020, ma causa pandemia, abbiamo dovuto rimandare all’autunno del 2021“.