Pubblica Amministrazione: l’AIFU continua la battaglia di legalità contro la concorrenza sleale nel mercato elettronico.

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Milano, 13 aprile 2015

Nel corso dello scorso anno l’AIFU – l’Associazione nazionale che riunisce i principali grandi fornitori di materiale d’ufficio – ha trasmesso attraverso lo Studio Legale Rago di Roma, una formale segnalazione alla Consip nella quale denunciava l’esistenza di una concorrenza sleale ed una aberrazione del mercato negli acquisti dei prodotti consumabili – come ad esempio le cartucce per stampanti – destinati alla Pubblica Amministrazione.

In pratica, nell’ambito delle offerte pubbliche, da alcuni soggetti privati venivano offerti, gli stessi prodotti a prezzi impossibili per coloro che vogliono rientrare nell’alveo del rispetto delle regole e della legalità.

Le differenze di prezzo sono arrivate a sfiorare il 70% di riduzione, e anche se a prima vista potrebbe apparire come un vantaggio, non è affatto così: non è, infatti, possibile che lo stesso prodotto possa essere offerto con tali differenze, quindi si può ipotizzare o una provenienza non proprio lecita oppure una derivazione da mercati paralleli che eludono le regole di fiscalità del nostro Paese, oppure una consegna di prodotti contraffatti o chissà cos’altro.

L’AIFU ha informato di tale irregolarità anche le maggiori case produttrici come la Samsung, la Hp, la Lexmark e la Canon che si sono riservate di porre in essere le iniziative ritenute opportune.

La Consip, dal canto suo, ha rilevato l’esistenza dei fenomeni evidenziati e cosi – ritiene il legale dell’Associazione – implicitamente la fondatezza del rilievo ed ha quindi trasmesso l’intera memoria all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e al Comando della Guardia di Finanza Nucleo Speciale Tutela dei Mercati. L’Antitrust di recente ha esaminato la segnalazione ma ha ritenuto che la stessa paradossalmente non rileva ai fini dell’applicazione della L. 287/90 dacché che si tratterebbe “solo” di anomalia dell’offerta.

È quindi evidente che davanti ad una distorsione di una leale concorrenza riconosciuta a vari livelli e tanto lampante non può esserci un apparente vuoto legislativo e un’apparente assenza di competenze per mettere in luce e dirimere la questione. L’AIFU ritiene che nell’ambito della Pubblica Amministrazione debbano esserci soggetti istituzionalmente chiamati a garantire che negli acquisti delle forniture dello Stato non ci siano zone d’ombra, ecco perché l’Associazione vuol continuare nella sua battaglia di legalità per una concorrenza leale con l’obiettivo che la PA possa garantire il rispetto delle regole a tutti i livelli e fornire una piena tutela per le aziende virtuose. Per questo si procederà a trasmettere un ulteriore determinato interpello destinato a tutti i soggetti che a vario titolo possano concorrere a rimediare a tale incredibile distorsione del mercato e ad eliminare anche il minimo sospetto e quindi a titolo non esaustivo verranno coinvolte le commissioni parlamentari i Ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico e della Funzione Pubblica affinché il problema assuma il rilievo che merita per il rispetto della leale concorrenza e della legalità.