Tra creatività e disabilità nell’opera “Magic Circles”

Il creativo è talvolta ‘un diverso’. La disabilità psichiatrica in tutte le sue forme e soprattutto in quella dello spettro autistico, che assume molte declinazioni, è al centro di una nuova opera di teatro musicale commissionata dal Reate Festival con la drammaturgia di Guido Barbieri, la musica di Fabrizio De Rossi Re, per la direzione del Maestro Gabriele Bonolis.

Errebian è fiera di essere tra gli sponsor ufficiali dell’opera Magic Circles, in scena al Teatro Palladium di Roma venerdì 6 ottobre alle ore 20.30 con replica domenica 8 ottobre alle ore 18 a Rieti al Teatro Flavio Vespasiano, che avrà come attore protagonista Vinicio Marchioni.

Creatività e disabilità, un grande tema da sempre, che la Fondazione Flavio Vespasiano ha voluto fare suo per segnare l’attenzione al rapporto tra musica e società. Una proposta che ha ottenuto il plauso della commissione per i Progetti Speciali finanziati dal Ministero della Cultura e che porta il titolo di “Arte vs Alienazione”. Consiste nella realizzazione di due spettacoli teatrali ispirati a tematiche sociali dimostrando come la forza della creatività riesce a imporsi, anzi a trarre alimento, da situazioni di grande sofferenza fisica e psichica. In entrambi i casi persone respinte ai margini della società e marchiate con lo stigma della diversità trovano in sé stessi la forza di affermare il proprio diritto a esistere attraverso il linguaggio dell’arte.

Magic Circles, Storia di Martin W. che sapeva contare le stelle, in prima rappresentazione assoluta, è stata espressamente commissionata dalla Fondazione Flavio Vespasiano, traendo ispirazione da una mostra molto significativa organizzata a Rieti dalla Fondazione Varrone e dedicata alla produzione figurativa di persone con disabilità psichiatrica (“Robe da matti”, 2021/22). L’opera prende il titolo da una delle raccolte grafiche più originali e affascinanti di George Widener, pittore, grafico, disegnatore statunitense, colpito sin da bambino dalla Sindrome di Asperger, e che soltanto verso i quarant’anni rivelò straordinarie capacità creative.